(Agenzia VISTA) Bruxelles, 23 marzo 2016 - La testimonianza di Sara Grassi, studentessa italiana scampata per pochi istanti alla deflagrazione della bomba alla metro di Maelbeek. "Per fortuna mi trovavo sulle scale di ingresso, ho visto tanta polvere e un'ondata di calore. Sono fuggita subito", racconta Grassi, che a Bruxelles lavora per una ong. Intanto, mentre la polizia prosegue le indagini sugli attentati di ieri a Bruxelles, la città prova a tornare alla normalità. Scuole, negozi (non tutti) e uffici hanno riaperto i battenti. Gli auotbus e i tram circolano regolarmente, mentre per la metro sono state istituite delle navette.
Il 22 marzo 2016 Bruxelles e’ stata colpita da tre attentati, avvenuti alle ore 8:00 circa: due presso l'aeroporto di Bruxelles e uno alla stazione della metropolitana di Maalbeck. Nelle esplosioni hanno perso la vita 35 persone, oltre 200 i feriti. Gli attentati sono stati rivendicati, dopo le 15:00, dall’ISIS, attraverso l'agenzia di stampa Amaq news. E stato utilizzato lo stesso esplosivo usato negli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, inoltre sono stati trovati chiodi nello stesso esplosivo per renderlo il più letale possibile sulle persone. Due esplosioni sono avvenute presso la sala delle partenze dell'aeroporto di Bruxelles-National verso le ore 8:00 del mattino. Una terza ha avuto luogo sul vagone centrale di un convoglio della metropolitana Maalbeek nel centro della capitale belga.