(Agenzia VISTA) Roma, 27 gennaio 2016
ECCO UNO STRALCIO DEL DISCORSO DI MATTARELLA:
Signor Presidente delle Comunità ebraiche d'Italia,
un saluto particolare ai sopravvissuti che sono con noi questa mattina, e alle ragazze e ai ragazzi, un benvenuto e un ringraziamento per essere qui, al Quirinale. Abbiamo potuto ascoltare e condividere, tra le altre, le parole così profonde e cariche di dolore di Sami Modiano, insieme vittima e testimone delle indicibili sofferenze patite dagli ebrei d'Italia e d'Europa nella prima metà del XX secolo.
A lui e a tutti gli altri sopravvissuti che hanno tenuto e tengono viva la memoria della Shoah e dell'internamento, alle loro famiglie così colpite nella vita e negli affetti, voglio esprimere la nostra solidarietà e la nostra riconoscenza. A tutte le migliaia di italiani che non sono tornati dai campi di sterminio va il nostro commosso ricordo.
Complimenti alle classi premiate, a tutte quelle che hanno partecipato, ai tre ragazzi, Rachele, Federica e Sem, che hanno parlato sulla base dell'esperienza del viaggio ad Auschwitz-Birkenau. Gli elaborati esaminati e premiati sono il risultato del loro lavoro di approfondimento e le loro parole pronunziate oggi rappresentano la prova di quanto sia preziosa quest'opera del ministero dell'Istruzione. Dimostrano inoltre quanto sia importante, nella formazione civile e culturale dei giovani, la conoscenza diretta di quei terribili avvenimenti, attraverso il viaggio in quei luoghi e attraverso il contatto diretto con i sopravvissuti.
Il 27 gennaio di 71 anni fa l'esercito russo abbatteva i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz. Non era, ancora, la fine della guerra. E nemmeno la fine delle persecuzioni, delle sofferenze, delle uccisioni di massa. La maggior parte dei detenuti, circa ottantamila, erano stati trasferiti, con un'ulteriore tappa di crudele accanimento persecutorio: le terribili "marce delle morte".
Ad Auschwitz-Birkenau i soldati russi trovarono soltanto (se così si può dire) 7000 prigionieri, malati e ormai allo stremo, lasciati lì a morire dai nazisti in fuga. Ma all'interno di quel campo spettrale e sconfinato, delimitato da torrette e reticolati elettrificati, trovarono la più grande, moderna ed efficiente macchina di morte concepita nella storia dell'uomo.
Nel luglio del 2000, proprio in ricordo della liberazione di Auschwitz, il Parlamento italiano ha istituito, per il 27 gennaio, il Giorno della Memoria. Una ricorrenza dedicata alla Shoah, al folle progetto, teorizzato e messo in atto, con feroce determinazione, dai nazisti. Il progetto di sterminare gli ebrei e di cancellare dal nostro Continente ogni traccia della loro presenza, millenaria e feconda.