(DIRE) Tarsia (Cosenza), 27 gen. - "Ogni anno, in occasione della
Giornata della memoria, vado in questo campo di internamento poco
conosciuto per ricordare chi ha vissuto quel momento terribile
della vita italiana. Certo, il campo di internamento di Tarsia
non e' Auschwitz, non sono i lager, ma comunque un luogo dove
tanti cittadini sono stati privati della loro liberta' avendo
l'unica colpa di essere ebrei". Vincenza Bruno Bossio, deputata
del Pd, va col pensiero a Tarsia, provincia di Cosenza, dove oggi
si commemorano i morti del campo di internamento di Ferramonti.
In quel campo, tra il 1940 e il 1943, furono detenute piu' di
duemila persone, in gran parte ebrei.
Oggi, in occasione della Giornata della memoria, il rabbino
Moshe Lazzar ricorda le vittime con una cerimonia religiosa, alla
presenza del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
Ferramonti fu piu' il grande campo di concentramento fascista
italiano: ricopriva un territorio di circa 160.000 mq, ed era
composto da 92 capannoni.
"E' un'occasione per ricordare non solo gli ebrei- aggiunge
Bruno Bossio in un'intervista alla Dire- ma tutti quei popoli che
oggi sono profughi e perseguitati, combattuti solo perche' di
razza o religione diversa. La tolleranza e l'accoglienza sono
l'unica prospettiva, l'unico futuro che il mondo si deve dare".