(Agenzia Vista) Milano, 21 ottobre 2017
Ecco cosa pensano i cittadini di Milano del referendum per l'autonomia per il quale si votera' domenica 22 ottobre.
Il 22 Ottobre i cittadini delle regioni Lombardia e Veneto sono chiamati al voto su un referendum consultivo in cui verrà chiesto se vogliono che la loro giunta regionale faccia richiesta allo Stato di ottenere maggiore autonomia. Promotori delle consultazioni sono stati i due presidenti delle regioni coinvolte, Roberto Maroni e Luca Zaia, entrambi esponenti di spicco della Lega Nord.
Diversi i quesiti fra le due regioni: più diretto quello del Veneto in cui si chiede esplicitamente se si vuole attribuire alla regione più autonomia, più articolato quello della Lombardia in cui viene richiamato il terzo comma dell'art. 116 della Costituzione, secondo cui la richiesta di maggiore autonomia può essere avanzata da qualsiasi regione senza parlare di passaggio referendario, come il caso della giunta regionale dell'Emilia Romagna che lo scorso Luglio ha avanzato le stesse richieste al governo centrale senza prima chiamare i propri cittadini alle urne. L'articolo 116 della Costituzione fa anche riferimento alle materie cui concerne l'autonomia escludendo quella finanziaria, il cosiddetto federalismo fiscale - battaglia storica della Lega - che inizialmente era stato inserito nel quesito e successivamente eliminato perché bocciato dalla Corte Costituzionale. In Veneto gli elettori dovranno essere la metà più uno e utilizzeranno la classica scheda cartacea; in Lombardia, invece, non c'è quorum e per la prima volta verrà sperimentato il voto elettronico.
Diverse le ragioni al sostegno del referendum per i vari partiti: la Lega Nord punta ad ottenere più voce in un eventuale trattativa con lo Stato e radicare ancora di più la sua presenza in quei territori. Il Movimento 5 Stelle lo vede come un'occasione per ampliare il suo bacino di elettori al Nord, dove ancora non è riuscito ad ottenere grande fiducia. Il Pd è diviso fra chi lo ritiene un voto evitabile e costoso e chi invece pensa che sia sbagliato lasciare il tema delle autonomie esclusivamente in mano alla Lega.
Poche settimane fa il governo catalano ha chiamato alle urne i propri cittadini per decidere sull'indipendenza; una votazione dichiarata illegale, in quanto anticostituzionale, dal governo spagnolo e che si è svolta in un clima di tensione e violenza. In Italia é scattata in tanti la preoccupazione che in occasione del referendum del 22 ottobre potessero presentarsi scenari simili a quelli del voto catalano, ma nel nostro caso non si parla di secessione e il voto è stato approvato dalla Corte Costituzionale.
Essendo un referendum consultivo l'esito non è vincolante tuttavia se dovesse avere risultato positivo è possibile che venga aperto un negoziato con il governo, ma i tempi della trattativa sarebbero talmente lunghi che l'obiettivo dell'autonomia non sarebbe immediato.
Damiana Emma
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev