(Agenzia Vista) Roma, 19 giugno 2019
Estorsioni con metodo mafioso, arrestati due appartenenti ai Casamonica a Roma
Nelle prime ore della mattinata odierna, personale della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato “Viminale”, in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia presso la locale Procura della Repubblica, ha tratto in arresto:
- CASAMONICA Guido, classe 1948, residente a Roma, pluripregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio, sottoposto al regime della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma e prescrizione del divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne,
-CARACCIOLO Luana, classe 1985, residente a Roma, attualmente sottoposta al regime carcerario per reati analoghi, in quanto ritenuti responsabili, in concorso, dei delitti di estorsione e rapina aggravati dal metodo mafioso e dall’uso di un’arma, nonché di detenzione illegale di una pistola. Le indagini, tempestivamente avviate a seguito della denuncia di un cittadino di nazionalità egiziana, resa il decorso 9 febbraio presso il Commissariato di P.S. “Viminale”, hanno consentito di far emergere ancora una volta la capacità d’intimidazione del clan CASAMONICA, esternata attraverso concreti atti di minaccia e di violenza. A ottobre 2018 il denunciante, alla ricerca di un appartamento da affittare in via Michele Migliarini, entrava casualmente in contatto con CARACCIOLO Luana alla quale chiedeva se fosse a conoscenza della presenza di abitazioni da locare ubicate in quella stessa via. La donna nella circostanza mostrava alcuni appartamenti siti all’interno della villa ove viveva che non venivano presi in considerazione dall’interlocutore in quanto troppo grandi e costosi, proponendogli altre unità immobiliari, poco distanti, che erano nella disponibilità della cognata.
A seguito di una serie di contatti intercorsi con la cognata della CARACCIOLO, la vittima visionava alcuni appartamenti ubicati all’interno di un comprensorio in via Marchetti Longhi, scegliendo l’abitazione per la quale era previsto un canone pari a € 450,00. Raggiunto l’accordo, l’uomo preleva la somma di € 200,00 da uno sportello bancomat posto nelle vicinanze che consegnava alla “locatrice” a titolo di caparra, ricevendo una scrittura privata da utilizzare per il cambio di residenza. Il denunciante poi, nei giorni successivi, versava ulteriori 700,00 euro ad integrazione delle due mensilità da lasciare come acconto. Recatosi al Comune per trasferire la propria residenza, la persona offesa constatava l’inutilità del documento rilasciatogli, attesa la necessità di un modulo da compilare con l’indicazione del proprietario dell’immobile da consegnare all’Agenzia delle Entrate. Compilato tale modulo, la persona offesa apprendeva che l’abitazione presa in locazione non risultava censita. A questo punto la cognata di CARACCIOLO Luana proponeva di trasferire la residenza presso l’abitazione ove la stessa viveva unitamente al padre CASAMONICA Guido, al fratello Diego e alla convivente di quest’ultimo -ovvero la CARACCIOLO-, facendo sottoscrivere alla vittima dei nuovi documenti. Anche in questo caso, tuttavia, il Comune non autorizzava il trasferimento in quanto l’immobile indicato dalla vittima non risultava regolarmente accatastato. Data l’impossibilità di effettuare il cambio di residenza il denunciante decideva di annullare l’accordo economico, chiedendo la restituzione del denaro versato per anticipare le mensilità del canone di locazione. Da quel momento, tra il denunciante, CARACCIOLO Luana e la cognata di quest’ultima intercorrevano una serie di contatti telefonici attraverso i quali le due donne inizialmente avevano cercato di temporeggiare per poi “consigliare” all’uomo di rivolgersi a un avvocato. In particolare, CARACCIOLO Luana, data l’insistenza, ribadiva al cittadino egiziano di adire le vie legali “invitandolo” tuttavia ad andare a casa sua per parlare della situazione. _Courtesy Polizia di Stato
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev