(Agenzia Vista) Palermo, 15 gennaio 2020
14-01-20 Arrestato il boss del clan di Belmonte Mezzagno
La direzione distrettuale antimafia di Palermo ha emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti di 2 persone ritenute responsabili di associazione mafiosa, che i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno arrestato nel corso della notte. Contemporaneamente i militari hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, nei confronti di altre 2 persone, già sottoposte agli arresti domiciliari, ritenute responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini documentano gli assetti e le dinamiche criminali della famiglia mafiosa di Belmonte Mezzagno all’indomani dell’Operazione Cupola 2.0 (4 dicembre 2018), a seguito della quale erano stati arrestati, tra gli altri, gli uomini d’onore al vertice del mandamento mafioso di Misilmeri – Belmonte Mezzagno.
Immediatamente dopo l’operazione, a Belmonte Mezzagno, venivano registrate fibrillazioni che, nel corso del 2019, sfociavano in gravi fatti di sangue:
- il 10.1.2019, Vincenzo GRECO, pregiudicato, cadeva vittima di un agguato in tipico stile mafioso mentre rincasava dal lavoro nei campi;
- l’08.05.2019, il commercialista Antonio DI LIBERTO, poco dopo essere uscito di casa a bordo della propria autovettura, veniva freddato da una scarica di proiettili;
- il 02.12.2019, due sicari, a bordo di uno scooter e travisati da caschi integrali, noncuranti della presenza di numerosissimi passanti, approfittando del traffico in una via del centro cittadino, che faceva rallentare l’auto condotta da Giuseppe BENIGNO, esplodevano contro di questi ben 9 colpi d’arma da fuoco e poi si davano a precipitosa fuga facendo perdere le loro tracce. Per un caso fortuito, solamente due proiettili colpivano la spalla sinistra dell’imprenditore, il quale, nonostante le ferite, riusciva a guidare la propria auto fino a raggiungere il pronto soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo.
E’ evidente che l’arresto e la successiva decisione di collaborare con la giustizia di Filippo BISCONTI, all’epoca capo del mandamento, avessero provocato delle forti ripercussioni.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev