(Agenzia VISTA) Roma, 02 febbraio 2016 - Il candidato alle primarie democratiche Bernie Sanders dopo il voto in Iowa.
Sono gli anti-establishment i veri mattatori delle primarie Usa, tanto tra i democratici, quanto tra i repubblicani. In casa dei democratici, la candidata sostenuta da Obama e dai leader del partito, l’ex segretario di Stato Hillary Clinton, deve fare i conti con il socialista Bernie Sanders, che continua a volare nei sondaggi. Numeri che pur continuando a vedere in testa l’ex First Lady, delineano al contempo un quadro che, volente o nolente, pone Sanders in una posizione di forza su determinati temi.
L’outsider democratico riscuote un grande successo tra i giovani e, nella lotta tra i generi, proprio tra le donne. Il duello è sempre più duro. I due candidati sono divisi sulla pena di morte, che lo scorso settembre il Papa aveva chiesto di abolire intervenendo al Congresso Usa. Sanders è vicino alla posizione del Papa, tanto da definire la pena di morte un omicidio di Stato. La Clinton invece è favorevole. Altri tema caldo quello delle donazioni: Sanders accusa Hillary di essere a libro paga di Wall Street e delle corporation, la Clinton risponde accusandolo di portare avanti una “ingegnosa calunnia”.
Acque agitate anche in casa repubblicana, con l’outsider Donald Trump sempre più forte nei sondaggi, a danno dei candidati più vicini all’establishment come Ted Cruz e Marco Rubio. Il miliardario, forte dell’appoggio dei settori più radicali dell’elettorato repubblicano, sta guadagnando terreno giorno dopo giorno, anche a forza di colpi bassi nei confronti degli avversari interni. Unico punto dolente per lui è il dato di un eventuale confronto con Clinton o Sanders per la corsa diretta alla Casa Bianca: in entrambi i casi, Trump perderebbe, anche a causa della transumanza di voti moderati verso i candidati democratici.
/ Berniesanders.org