(Agenzia Vista) Corfù, 14 settembre 2017
Gentiloni: "Su ius soli andiamo avanti, non sovrapporre tema a sbarchi"
Stop allo Ius soli, la legge per la cittadinanza ai minori nati da genitori stranieri residenti in Italia. La conferenza dei capigruppo del Senato, dove i gruppi parlamentari definiscono il calendario dei lavori d’aula, ha escluso il provvedimento dall’ordine del giorno, nonostante il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni si fosse impegnato ad approvarlo a settembre.
Ad annunciarlo è stato proprio Luigi Zanda che guida i senatori Pd: "Per approvare una legge serve una maggioranza che ora al Senato non c'è". Gentiloni ha comunque ribadito la volontà di andare avanti affermando che ''l'impegno rimane''. Immediate le reazioni politiche, tra favorevoli e contrari alla proposta di legge.
Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, in prima fila fra i difensori del provvedimento, ha definito il dietrofront sullo Ius soli “un atto di paura grave”. Il guardasigilli Andrea Orlando ha confermato che la questione non è ''archiviata'' e si è detto fiducioso nella possibilità di trovare i numeri in Parlamento.
A sinistra Giuliano Pisapia lancia un messaggio: ''Bisogna fare tutto il possibile per procedere con l'approvazione dello ius soli''. Sinistra italiana si è detta disponibile a votare una fiducia di scopo, Mdp minaccia il governo dicendo che il loro sostegno alla legge di bilancio non sarà scontato.
La Lega esulta definendo l'affossamento della legge ''una vittoria personale''; Forza Italia si augura che il testo non torni mai più in aula. Ap fa resistenza. Il leader e ministro degli Esteri, Angelino Alfano, parla di ''una cosa giusta'' al ''momento sbagliato''. Più duro il capogruppo alla Camera, Maurizio Lupi, che replica al presidente del Pd, Matteo Orfini, il quale per primo ha parlato di fiducia: "Orfini si metta il cuore in pace, la richiesta di fiducia spetta al presidente del Consiglio, e il Consiglio dei ministri è un organo collegiale nel quale i ministri di Ap non daranno mai l'assenso alla fiducia".
Non è mancata la reazione del presidente del Senato Pietro Grasso: ''Le condizioni che si prevedono dalla legge che è in discussione al Senato sono molte di più di quelle che si richiedono per una semplice nascita in Italia''. Infatti affinché un bambino straniero nato in Italia ottenga la cittadinanza occorre che uno dei genitori abbia il permesso di soggiorno di lungo periodo e che il minore entrato in Italia prima dei 12 anni deve aver frequentato uno o più cicli scolastici sul territorio nazionale per almeno cinque anni.
Damiana Emma
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev