(Agenzia Vista) Roma, 14 settembre 2018
Segre: "Combattere nuovo antisemitismo e xenofobia in Ue"
"Fare i conti, seriamente, con la storia, è un obbligo morale. Lo è per ogni individuo, lo è, a maggior ragione, per i rappresentanti delle istituzioni di questo Paese. Dobbiamo promuovere iniziative, aprire i nostri archivi, incoraggiare lo studio e sostenere la ricerca, stimolare i giovani a saperne di più e a farlo in modo serio e con indipendenza di pensiero". Queste le parole del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla presentazione del volume 'Razza e inGiustizia. Gli avvocati e i magistrati al tempo delle leggi antiebraiche'.
In occasione dell’ottantantesimo anniversario dell’approvazione in Italia delle leggi antiebraiche del 1938 il Senato ha voluto ospitare il convegno nella sala Koch; presenti anche il presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, la presidente della Corte suprema di Israele, Esther Hayut, e Liliana Segre, senatrice a vita e testimone in prima persona degli effetti delle leggi razziali e dello sterminio degli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale. Sulla Segre la presidente Casellati ha voluto spendere queste parole: "Non posso non sperare che nella complessa costruzione di un dialogo con i più giovani voglia venirci in aiuto la senatrice a vita Liliana Segre, che da alcuni anni ha scelto di condividere con loro la sua dolorosa e tragica vicenda personale. E lo fa instancabilmente, senza predicare odio né vendetta, ma con la convinzione profonda che la memoria, non quella retorica ma quella fatta di conoscenza e presa di coscienza del passato più tragico, debba e possa essere la più potente arma di difesa dal suo ripetersi nel presente e nel futuro. In nome della libertà e della dignità umana, come antidoto al riprodursi di violenze e comportamenti di stampo razzista che pure, purtroppo, non sono estranei alla nostra epoca".
Nel suo intervento la senatrice a vita ha lanciato un allarme: "Purtroppo da qualche anno in Europa siamo costretti ad assistere a sempre nuovi episodi di antisemitismo, intolleranza, xenofobia, violenza: a tutto questo bisogna reagire, combattendo il linguaggio dell'odio a tutti i livelli". La Segre ha voluto raccontare alla platea la sua storia "a tredici anni ho conosciuto la condizione di clandestina e di richiedente asilo rifiutato, ho conosciuto il carcere, il lavoro operaio essendo stata per più di un anno manodopera operaia schiava minorile in una fabbrica satellite ad Auschwitz. La nostra Costituzione ha costituito il punto più alto dell'opposizione del nostro popolo alla barbarie delle leggi razziali per questo dobbiamo comunicare alle nuove generazioni che il culto della legalità non va mai disgiunto dalla memoria del tributo di sangue e di dolore che e' costata la fondazione della nostra Repubblica".
La pubblicazione del volume è frutto del lavoro congiunto del Consiglio Superiore della Magistratura, del Consiglio Nazionale Forense, del Senato della Repubblica e dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Damiana Emma
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev