(Agenzia Vista) – Roma, 2 aprile 2014 “La possibilità di dare ai figli il cognome materno è una di quelle norme che noi del PSI abbiamo chiesto di modificare fin dall’uscita della Carta di Nizza nel 2000. Sono d’accordo con la decisione europea: è giusto che il cognome della madre venga affiancato a quello del padre.” Così il senatore Riccardo Nencini ha commentato la decisione della Corte europea dei diritti umani che oggi ha condannato l'Italia per aver violato i diritti di una coppia di coniugi avendogli negato la possibilità di dare alla figlia il cognome della madre ed attribuendole d’ufficio il cognome paterno. La Corte ha stabilito che le disposizioni della legge nazionale non garantiscono la parità tra i coniugi ed ha ritenuto che l'Italia debba prevedere la possibilità di assegnare il nome della madre, in caso di consenso di entrambi i genitori su questo punto. Nella sentenza, che diverrà definitiva tra 3 mesi, i giudici indicano che l'Italia "deve adottare riforme" legislative o di altra natura per rimediare alla violazione riscontrata. di Laura Perreca