(Agenzia Vista) Germania, 25 novembre 2025
“Oggi la giustizia del tempo ha risarcito l’onore e la memoria di circa 650.000 militari italiani che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono deportati nei campi nazisti per aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito tedesco. È una pagina di storia — quella degli Internati Militari Italiani (IMI) — per troppo tempo dimenticata, insieme al tributo che questi eroici uomini meritano per una resistenza non armata.
Presso il campo di Schöneweide, a Berlino, dove furono internati oltre 400 nostri connazionali, una mostra permanente all’interno della baracca 4 dell’ex lager racconta la storia di chi visse quell’inferno. Nella parte finale della mostra era presente un pannello “critico” che segnalava l’assenza di iniziative a favore del giusto riconoscimento alla memoria degli internati militari. Ho voluto visitare il campo e ho consegnato alla direttrice del centro, la storica Christine Glauning, una copia della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in cui è stata pubblicata la legge del 13 gennaio 2025 (di cui sono stato promotore). Tale legge ha istituito, con voto unanime del Parlamento, la “Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale”, celebrata il 20 settembre 2025 per la prima volta alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella In tal modo è stato colmato un vuoto di memoria grazie a questa iniziativa, che ha restituito l’onore a quei circa 650.000 soldati. A Schöneweide sono ancora visibili le testimonianze del gruppo degli IMI prigionieri — che rappresentava il contingente più numeroso nel campo: per esempio, le scritte che i nostri soldati incisero sulle pareti della baracca 13. Sono cicatrici indelebili della memoria, che ci ricordano quanto furono capaci di essere incorruttibili rispetto ai valori che testimoniavano. Lo fecero con dignità e fermezza esemplare, accettando vessazioni e umiliazioni di ogni genere: oltre 50.000 di loro morirono in quei campi. Il dovere di ricordare impone di non dimenticare”. Lo ha detto Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, in visita al campo di lavoro di Schöneweide, nei pressi di Berlino, dove vennero imprigionati centinaia di militari italiani.
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Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev